venerdì 9 febbraio 2007

x Lapo

L'Assenzio è un liquore alcolico derivato da erbe quali i fiori e le foglie dell'assenzio maggiore (Artemisia absinthium), dal quale prende il nome.
La nascita dell'absinthe sembra risalire al lontano 1792, quando Pierre Ordinaire, un medico francese esiliato in Svizzera, preparò una ricetta composta da varie erbe in soluzione alcolica che si supponeva curasse un po' tutti i mali.
L'assenzio è noto per la popolarità che ebbe in Francia specialmente a causa dell'associazione con gli scrittori ed artisti parigini del Romanticismo alla fine del XIX secolo e all'inizio del XX, fino alla sua proibizione nel 1915. La marca di assenzio più conosciuta nel mondo era la Pernod Fils.
L'assenzio è prodotto per macerazione e diretta distillazione degli ingredienti. Successivamente, qualora lo si desiderasse, lo si colora con un'ulteriore macerazione di erbe tra cui l'artemisia pontica, l'issopo e la melissa.
Varietà meno pregiate di questa bevanda sono fatte per mezzo di essenze o olii mischiati a freddo nell'alcol.
Il contenuto alcolico è estremamente elevato per permettere alla clorofilla di restare stabile il più a lungo possibile(tra il 45% ed il 75%). Storicamente, c'erano 4 varietà di assenzio: ordinario, semi-eccellente, eccellente, e superiore o svizzero, l'ultima delle quali aveva un tenore alcolico maggiore rispetto alle altre. Il miglior assenzio contiene dal 65% al 75% di alcol.
L’assenzio, originariamente, non veniva mai bevuto puro, ma solo dopo essere diluito. Classicamente la diluizione avveniva aggiungendo acqua ghiacciata con rapporto che andava da 3:1 a 5:1, ed una zolletta di zucchero per dolcificare la bevanda. Tale preparazione venne via via canonizzata fino a definire un vero e proprio rituale, che prevedeva l’uso di appositi bicchieri e cucchiai forati. I tipici bicchieri d'assenzio erano in genere dei piccoli calici, eventualmente con una linea di livello per segnalare la giusta dose di liquore. In particolare il tipo Pontarlier, dal nome dell'omonima cittadina francese, prevede una base ad ampolla per un'immediata determinazione della quantità di liquore da diluire.
Si pensava che un eccessivo uso di assenzio conducesse ad effetti che erano specificamente peggiori rispetto a quelli associati ad altre forme di alcol - il che è vero per alcuni dei prodotti meno meticolosamente adulterati, creando lo stato fisico chiamato assenzismo. L'olio essenziale di artemisia absinthum contiene un terpene chiamato Tujone, il quale in dosi elevate può portare a crisi epilettiche, delirium tremens e morte. In realtà le quantità di intossicamento da tujone sono pari a 80-100 g, una quantità impossibile da assumere bevendo assenzio.. Un assenzio ben fatto infatti, deve essere distillato e gran parte del tujone che non si è perso nella fase di essiccazione dell'artemisia absinthum si perde tagliando la testa del distillato.
Preparare l’assenzio flambée è il peggior errore che si possa commettere. Il flambée non è un rituale storico ma una moderna invenzione fatta esclusivamente per attirare l’occhio del bevitore inesperto. In realtà dar fuoco all’absinthe significa cambiarne radicalmente il delicato bilanciamento aromatico.
Si ringrazia wikipedia per le informazioni...

“Qualunque cosa, a farla troppo spesso, diventa un piacere”
Oscar Wilde

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